venerdì 16 settembre 2011

Corsa petrolifera, prezzi e tasse poco chiare

Il prezzo del petrolio al 16 settembre 2011 è di 89,52 dollari al barile, i prezzi alla pompa in una media nazionale della benzina variano da1,626 euro al litro della Esso a 1,632 euro per la Q8, il diesel varia da 1,501 euro al litro per la Esso a 1,511 euro per la Total Erg.

In molti si chiedono quando mai finirà questa forsennata corsa al rialzo dei prezzi petroliferi, a questa domanda è difficile rispondere, le redini dell’economia energetica sono in mano di pochi e sono quei pochi a decidere, da luglio poi ci si è aggiunta anche la finanziaria che ha aggiunto alle già onerose tasse sui combustibili 4 centesimi al litro (iva esclusa) per l’emergenza immigrazione, e 0,73 centesimi al litro per il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), facendo un calcolo sommario costerà per ogni famiglia da 250 a 350 euro in più all’anno, ma parliamo solo di aumenti che constaterà il cittadino al rifornimento, l’esborso reale per ogni famiglia da prendere in considerazione a fine anno è ben maggiore.


Il peso dell’iva e delle accise sui combustibili ha un peso rilevante, se consideriamo che su un prodotto di largo consumo le tasse possono aggirarsi sul 20% non capiamo perché sulla benzina le tasse debbano incidere per più del 50%.
L’accisa è una imposta che si applica al litro per la benzina (o diesel) e a volume nel caso di gas (tot/m3) o anche per alcolici e per tabacchi, dopodiché il Governo applica anche l’IVA, sarebbe corretto non tassare un prodotto già tassato ma cosi non è, le accise spesso si mettono nel momento in cui lo Stato necessita a breve tempo di liquidità, al termine del problema questa tassa dovrebbe sparire, ma qualcuno un po’ più malizioso non si spiega perché esiste ancora l’accisa di 1 millesimo di euro al litro per la guerra in Abissinia del 1935, i 7 millesimi di euro per la crisi di Suez del 1956, i 5 millesimi dell’alluvione di Firenze del 1966, i 5 millesimi del disastro del Vajont o i più cospicui 10 centesimi per la missione in Libano del 1983.

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