venerdì 30 settembre 2011

Dainese D-Air

L’airbag è un sistema che evita l’impatto del conducente contro il volante, o per il passeggero contro il cruscotto, di un autoveicolo, un sensore in caso di urto invia dati alla centralina elettronica che grazie ad un software riconosce l’impatto e attiva l’airbag.

Oggi sugli autoveicoli ci sono vari tipi di airbag, quelli frontali, quelli laterali e quelli a tendina, il loro corretto funzionamento può salvare la vita, l’utilizzo delle cinture di sicurezza è un requisito indispensabile al corretto funzionamento.
Per gli autoveicoli si è fatto molto negli ultimi decenni mentre sulle moto le problematiche sono sempre state molteplici, il conducente non è protetto da un involucro metallico ne può servirsi di cinture di sicurezza o pretensionatori, nel corso degli ultimi 20 anni però si è pensato molto a come utilizzare l’airbag e dove posizionarlo.

I primi tentativi di posizionare un airbag si erano diretti verso l’applicazione di questo prezioso sistema salvavita nella moto, i test sono stati poco incoraggianti essendo il pilota mobile sul motoveicolo e quindi l’esplosione dell’airbag non aveva gli esiti desiderati.
La Dainese è un azienda che produce abbigliamento per moto e scooter, i materiali utilizzati e le tecnologie impiegate la portano ad essere una delle aziende più importanti nel panorama mondiale, fu una delle prime a progettare un airbag, i primi esemplari del lontano 1995 erano progettati per trovare alloggiamento alla base del casco, i problemi erano di natura pratica, il peso ed il costo erano eccessivi e poi non si attivava in caso di scivolata.


Nella seconda fase dello sviluppo del D-Air (cosi si chiama l’airbag della Dainese) l’azienda si è servita della collaborazione dell’Università di Padova, di un azienda tedesca chiamata 2D e della Fiat.

Le problematiche da affrontare erano parecchie, innanzitutto dove piazzare l’airbag, fu deciso dopo attenti studi che applicarlo nella parte superiore della tuta era il posto più idoneo, secondo problema era quello dell’esplosivo necessario per far aprire l’airbag, le normative erano severe, terzo ma non ultimo si doveva applicare un software che in tempo reale capisse quando era il momento migliore dell’apertura, essendo il motoveicolo separato dal pilota applicare un sensore sulla moto e non sul pilota poteva portare a considerazioni errate, c’era poi il problema delle scivolate che non sempre producono traumi tali o impatti da giustificare l’apertura dell’airbag, si decise di elaborare un software capace di analizzare l’angolo di inclinazione, la velocità e l’accelerazione laterale e quindi capace di mettere in funzione l’airbag solo quando questo fosse necessario. Attualmente viene utilizzato da alcuni piloti nella moto GP.

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